Artisti in erba - Campus Estivo 2021
per bambini dai 6 agli 11 anni
Fondazione smART - polo per l’arte propone per l’estate 2021 una nuova edizione di Artisti in erba, il campus ludico-formativo rivolto ai bambini dai 6 agli 11 anni, pensato per introdurli all’arte e sviluppare la loro creatività, sfruttando le potenzialità del gioco.
Il campus si svolgerà dal 14 GIUGNO al 10 SETTEMBRE e sarà articolato nella forma di laboratori didattici tenuti ogni settimana da un artista diverso, con progetti che spaziano dalle arti visive a quelle sonore: un'occasione per entrare in contatto e divertirsi con l'arte contemporanea.
Ogni settimana artisti diversi svilupperanno, insieme ai bambini, un progetto inedito da realizzare nell'arco di cinque giorni e che si concluderà con una presentazione del lavoro svolto.
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PROGRAMMA DELLE SETTIMANE
14/18 giugno - disegnare il contrario
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Progetto di disegno e installazione
a cura di Fabrizio Cicero
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Disegnare per sottrazione, cancellando il segno per creare valori di luce da una superficie scura. Cancellare non solo per eliminare ma anche per dare nuove forme e generare nuove creazioni. Se disegnare è creare anche cancellare lo è, e la possibilità di modificare i disegni di chi ci ha proceduto modifica la realtà e offre ulteriori risorse espressive. Il foglio nero rappresenta il buio, la cancellazione attraverso il bianco rivela la luce, caratteristica che verrà affrontata durante il laboratorio negli esperimenti di animazione.
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Fabrizio Cicero
(Barcellona Pozzo di Gotto, ME). Vive e lavora tra Roma e Napoli. Si diploma in fotografia all’ Istituto Europeo di Design di Roma. Terminata una primissima fase esclusivamente pittorica, nella sua formazione artistica assume rilevanza il lavoro di light designer per opere e spettacoli teatrali (Roma Europa Festival 2020).
Il teatro con i suoi effetti illuminotecnici e la tridimensionalità della scena, porterà l’artista alla dimensione installativa dove la luce diviene il mezzo per raccontare e lo spazio il paesaggio da invadere.
Cicero indaga la realtà circostante nel suo continuo dialogo tra luce e spazio, affrontando temi esistenziali demoniaci, violenti e miracolosi per proporre un’esperienza fatta di giochi visivi e meccanici. Vincitore della IV edizione della residenza artistica Apulia Land Art Festival, Cassano delle Murge, 2016, ha esposto in occasione di Autunno Contemporaneo nella sala Santa Rita, Roma, 2016, al Castello di Rivara, Torino, 2016; al Mlac- Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma, 2017; ha partecipato alla residenza artistica Bocs Art dei Martedì Critici, Cosenza, 2017; Limited Access 7, Festival for Moving Images, Sound and Performance, Teheran, 2017;, è stato inserito in Border Crossing progetto collaterale della dodicesima edizione di Manifesta, Palermo, 2018 e ha vinto insieme all’associazione Villam Art il bando Contemporanea Roma, Roma, 2019.
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21/25 giugno - L’immaginario grottesco
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Progetto di disegno, scultura e video
a cura di Beatrice Bonafini e Beatrice Favaretto
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Il sogno, come luogo immaginario dove accadono cose impossibili e dove creature fantastiche vivono, è al centro di questo laboratorio di disegno e nuovi media. Il racconto dei sogni dei bambini sarà lo spunto per iniziare un viaggio esplorativo nel mondo dei mostri e delle creature ibride e l’occasione per crearne di nuove e inaspettate; dando uno sguardo anche al passato e scoprendo come vari artisti hanno tradotto nel tempo sogni e visioni impossibili in arte.
Attraverso il lavoro, individuale e collaborativo, dal disegno alla scultura fino all’utilizzo del video si darà vita a un'installazione finale su larga scala.
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Beatrice Bonafini
E' un'artista con sede a Roma, la cui pratica interdisciplinare attinge a visioni oniriche, sovrapponendo mitologie personali e antiche. I suoi mondi tattili e intimi ampliano le possibilità di interazione tra pittura, arazzo e scultura. Tra le sue mostre vanno menzionate: Onde Gemelle, Operativa, Roma (2020); Waves Between Us, Fondazione Sandretto, Guarene (2020); Talk to the Hand, Bosse & Baum, Londra (2019); Chimère, Chloe Salgado, Paris (2019); Ogni Pensiero Vola, Renata Fabbri, Milano (2018); Shed Shreds, Lychee One, London (2018); Dovetail’s Nest, Collezione Zabludowicz (2017); A World of One’s Own, Fieldworks Gallery (2017). Attualmente è artista in residenza a The British School at Rome. Prossime mostre personali: Renata Fabbri, Milano (2021); Eduardo Secci, Firenze (2021); e Setareh, Berlino (2022).
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Beatrice Favaretto
(Venezia, 1992) La sua pratica, pur utilizzando il video come medium principale, attraversa diversi linguaggi come fotografia ed editoria indipendente. Le sue immagini, attinte dal quotidiano, vengono esasperate fino a diventare strumenti di riflessione su tematiche come amore, memoria, morte e sessualità.
Nel 2020 ha vinto con The Pornographer il Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund promosso dallo Schermo Dell’Arte. E’ stata finalista al Ducato Prize2020 e borsista a Castro Projects a Roma. Tra le mostre recenti: Art City Bologna2021, Cassero LGTBI+, Bologna (2021); Indistinti Confini, Cinema Giorgione, Venezia (2019); Premio Francesco Fabbri per l'arte contemporanea, Villa Brandolini Pieve di Soligo (2018); Diaspora, Chiesa di San Carlo (RE), Reggio Emilia (2018). Attualmente vive e lavora a Roma.
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28 giugno / 2 luglio - Accordo a un tempo
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Progetto di pittura e fotografia
a cura di Alessandro Dandini De Sylva e Luca Grechi
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Una coppia di artisti per approfondire il rapporto tra due diversi medium e per sperimentare come le due tecniche possano coinvolgersi, esplorando nuovi percorsi e nuovi approdi nella collaborazione.
Luca Grechi e Alessandro Dandini de Sylva hanno in comune la ricerca della sintesi. I due artisti trovano nei loro mezzi - il primo nella pittura, il secondo nella fotografia - un’assonanza molto stretta dal punto di vista formale. Luca Grechi tende a fissare su tela immagini evanescenti, caratterizzate da una continua mutevolezza. Alessandro Dandini de Sylva crea disegni di luce e colore che confondono la propria natura fotografica.
I bambini verranno coinvolti nella creazione di un bosco di forme morbide e colorate, realizzando diverse scenografie in cui ambientare una serie di scatti fotografici. Le immagini catturate saranno raccolte in una serie di libri Leporello costruiti e rilegati a mano.
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Alessandro Dandini De Sylva
(Roma, 1981) è artista e curatore. I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni pubbliche e private tra cui la Flowers Gallery a Londra, la Humble Arts Foundation a New York, il Bund 33 Art Center a Shanghai, l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e Operativa Arte Contemporanea a Roma. Tra i premi ricevuti il Premio Shanghai, Les Promesses de l’Art e il Talent Prize. Il suo primo libro d’artista, Paesaggi, è presente in collezioni pubbliche e private come la collezione di libri d’artista della Tate Library a Londra e la biblioteca dell’ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione a Roma. Dal 2011 al 2016 è stato curatore di Fotografia Festival Internazionale di Roma. Tra il 2012 e il 2016 ha ideato e curato un ciclo di mostre dedicato alla fotografia sperimentale al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
Nel 2013 e nel 2014 è stato curatore alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma e alla Fondazione Ermanno Casoli di Fabriano. Dal 2016 è direttore artistico alla Fondazione Malaspina a Ascoli Piceno e dal 2017 curatore alla Fondazione Pescheria Centro Arti Visive di Pesaro.
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Luca Grechi
(Grosseto, 1985) vive e lavora a Roma.
In relazione al suo divenire gli equilibri e pensieri che si depositano sulla tela creano una pausa senza tempo che non definisce ma presenta un’attesa. Queste infinite possibilità si manifestano nella mia pittura con quel silenzio e rumore in contrasto continuo, alla ricerca di una convivenza.
Tra le personali più recenti: Mi frulla in testa un’isola, Galleria Richter Fine Art, Roma, 2021; Apparire, Galleria Richter Fine Art, Roma, 2019; C’è una volta, Galleria Richter Fine Art, 2017, Roma; Infinito, Galleria La Linea, 2016, Montalcino; Un sasso sul mare #2, Sala Santa Rita, 2016, Roma; Sinkhole, Galleria Artothèque de Rome, Roma, 2013. Tra le collettive più recenti: Due quadri un tavolo Galleria Richter Fine Art, Roma, 2020; Futuro Primitivo, Palazzo Storico Comunale, Montalcino; Sottobosco, Muzeul National de Arta, Cluj-Napoca.2018; It Was not me, Wonder-Liebert, 2018, Parigi; Forever Never Comes Museo Archeologico della Maremma, 2017, Grosseto); Undisclosed Stories, Palazzo Collacchioni, 2017, Capalbio; Giovane Paesaggio, La Nube di Oort, 2017, Roma; Non amo che le rose che non colsi, Galleria Richter Fine Art, 2016, Roma; Asyndeton, Castello di Rivara, 2016, Rivara, Torino; L’Uomo, Il Suono, La Natura, Terravecchia, 2016, Campania; Premio Lissone, MAC, 2016, Lissone; I Materiali della pittura, Il Frantoio, 2016, Capalbio; Iconologia Onirica, Galleria La Linea, 2015, Montalcino; The Grass Grows, Basel, 2014.
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5/9 luglio - La stanza dei sogni puri
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Progetto di pittura, performance
a cura di Lula Broglio
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Quando un bambino apre la porta della sua stanza svela un mondo, un luogo misterioso e affascinante in cui prendono forma sogni, fantasie, attese. E proprio partendo da alcuni oggetti speciali che ogni bambino sceglierà di portare con sé verrà creata La stanza dei sogni puri.
Agli oggetti sarà data nuova vita attraverso la realizzazione di amuleti, tappeti volanti, bacchette, sfere, pozioni, che verranno inseriti nella stanza. A fine workshop è prevista una performance realizzata dai bambini ad occhi chiusi, coinvolgendo il pubblico che potrà vincere come premio alcuni degli oggetti misteriosi in mostra creati durante il laboratorio.
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Lula Broglio
(Sanremo, 1993) si è formata in pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Attualmente vive e lavora in Italia.
Nel 2017 ha presentato il suo lavoro nella prima personale Barche Solari, Spaziobuonasera, Torino e ha esposto in numerose collettive internazionali. Tra queste si ricordano la mostra Asa Nisi Masa, The House, Milano, 2021; Ladder To The Moon, Monitor Gallery, Roma, 2021; Alla mattina appena alzata, curata da Giada Olivotto e Camilla Paolino, One gee in fog/Lumpen station, Ginevra, 2020; Straperetana, curata da Saverio Verini, Pereto, L’Aquila, 2020; Gli impermeabili, curata da Maria Chiara Valacchi, Owo Space, Milano, 2020); Sabaudade, Las Palmas, Lisbona, 2019; Allenamento#1, Basis, Francoforte, 2018.
Nel 2016 co-fonda l'artist run space Spaziobuonasera e nel 2017 la residenza estiva Club Pineta. Nel 2019 ha partecipato e collaborato alla curatela del programma di lezioni dedicato all’arte emergente presso l’Accademia Albertina di Torino di Matilde Galletti.
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12/16 luglio - PAT & TONI: LOOP IN FABULA
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Progetto di libro d’artista, laboratorio sensoriale e arti visive
a cura di Corinna Gosmaro
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Pat e Toni sono una coppia inseparabile. La loro vista è complementare, la verità è che non ci vedono affatto; a parte quando sono insieme. Toni, infatti, è un uccellino cieco dalla nascita, con un incredibile talento per la parola, un vero e proprio oratore. Pat, invece, è una cagnolina geniale, curiosa e, ahimè, completamente anosmica a causa di una brutta botta sul muso quando era ancora cucciola e, si sa, i cani si orientano prevalentemente attraverso l’olfatto.
Pat fa da navigatore a Toni, che la guida standosene tutto il tempo seduto sul suo naso, annusando e descrivendole gli odori tutti attorno, mentre lei descrive per lui le forme e luci, e così via. A partire dalla fiaba Pat&Toni, nata dalla collaborazione di Corinna Gosmaro e Antoine Neudin, il laboratorio si succederà in diverse attività pittoriche e sensoriali, ma anche di cooperazione e scrittura di gruppo, con l’obiettivo finale della creazione di un vero e proprio “libro-oggetto” d’artista per ciascun bambino.
Il workshop vuole porre le basi per una maggiore consapevolezza della propria creatività e
incuriosire i bambini alla pratica artistica contemporanea.
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Corinna Gosmaro
(1987). vive e lavora tra Parigi e Roma.
Il suo lavoro riflette sulle caratteristiche senza tempo degli esseri umani, come entità culturali e globali. La sua pratica si muove sul confine tra pittura e altri medium: dove paradigmi culturali, scenari domestici ed evocazioni di paesaggi convergono nella creazione di un universo prossemico, che evidenzia la funzione comunicativa delle immagini primordiali.
Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, ha esposto i suoi lavori in numerose mostre in Italia e all'estero.
Recenti mostre personali e collettive istituzionali includono l’American Academy in Rome, Roma (2021, IT); The Gallery Apart, Roma (2020, IT); Fondazione Memmo, Roma (2020, IT), Espace Le Carré, Lille (2019, FR) Artemis Fontana, Parigi (2018, FR); European House of Art Alta Baviera - Schafhof, Freising (2018, DE), Limone Space, Londra (2018, GB); Museo d'arte della penisola, Weihai (2016, CN); Galleria Continua, Les Moulins, Boissy-Le-Chàtel (2014, FR).
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19/23 luglio - Abitanti misteriosi del giardino di smART
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Progetto di di scultura, fotografia, stop-motion
a cura di Mariana Ferratto
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I film d’animazione hanno un fascino senza tempo e il laboratorio vuole ricreare la grande magia che si cela dietro le immagini colorate che scorrono sullo schermo, attraverso la creazione di un’animazione claymation, la tecnica cinematografica della plastilina animata.
I bambini impareranno a realizzare un’animazione passo a uno, perché per riprodurre il movimento sullo schermo si sposta di poco l’oggetto interessato e si scatta una foto. Poi un nuovo spostamento e si filma un nuovo fotogramma. Si affronteranno tutte le fasi di lavoro: dal modellato del proprio personaggio, passando per la realizzazione del set fotografico, alla ricerca e creazione del sound con elementi della natura, fino al montaggio finale per creare un’emozione che solo questa tecnica può regalare.
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Mariana Ferratto
è un’artista Italo-Argentina con base a Firenze. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Roma e ha completato i suoi studi attraverso esperienze nel campo del teatro danza. Lavora dal 2005 partecipando a numerose mostre collettive e personali. Tra le più importanti ricordiamo: 2012 Omaggio a Graziella Lonardi Buontempo, PAN – Palazzo delle Arti Napoli; 54a Biennale di Venezia, Progetto delle Accademie di Belle Arti (2000 - 2010), Tese delle Vergini dell’Arsenale, Venezia; Videoteque in Calypso, Sala Rekalde, Bilbao, Spagna. 2010 Monnaie de Paris.
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30 agosto/3 settembre - Risonanze ed individualità
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Progetto di performance, installazione
a cura di José Angelino
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Come in un’orchestra formata da vari elementi in cui si crea un accordo tra le diverse singolarità, che insieme generano un’armonia unica, così il workshop intende esplorare il rapporto tra individualità e collettività.
La sovrapposizione di immagini, suoni e pensieri sarà analizzata in chiave sonora, in termini di risonanza e interferenza.
Il laboratorio si concluderà con una performance di gruppo, con strumenti che saranno interamente costruiti dai bambini. In questa fase, in collaborazione con il compositore elettroacustico Simone Pappalardo verrà sviluppato un linguaggio che permetta a turno a ciascuno dei partecipanti di dirigere l’orchestra costruita.
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José Angelino
(Ragusa 1977), vive e lavora a Roma. Le sue opere sono installazioni da concepire come singoli universi a se stanti, sistemi o organismi funzionanti attraverso un preciso processo innescato dall'artista indagando le relazioni che esso instaura con l'ambiente circostante e le inevitabili interferenze che si generano. Vincitore di numerosi premi: Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja nel 2013, premio Arte Fiera 40 di Bologna nel 2016 e nel 2017 il premio Artribune nell'ambito del festival NEXST di Torino. Tra le mostre più significative ricordiamo: Real Utopias, Manifesta 13 Marseille; INSIEME, Mura Aureliane Roma; Sometimes It Leaps Forth, Seen Antwerpen; Corteggiamenti, Galleria Alessandra Bonomo; cinque mostre, American Academy in Rome; Artefiera 40, Pinacoteca di Bologna; Swing, Galleria Alessandra Bonomo Roma; There Is No Place Like Home, Roma; NEXST Festival, Torino; Fljotstunga Islanda, Accesa, Palazzo Parissi Monteprandone; Lunghezze d'onda, Palazzo Sforza Cesarini Genzano; Domaine Sigalas, Baxes Santorini, Greece; Museu do Vidro da Marinha Grande, Real Fábrica de Vidrio de la Granja Segovia; Museo del Vetro Murano, Confini Apparenti, Intragallery, Napoli; 519+40, Fondazione Pastificio Cerere Roma; Siderare, Forte Portuense Fondazione Volume, Roma; Unisono, Temple University, Roma; ho qualcosa da dire…ho qualcosa da fare, Ex Mattatoio di Testaccio, Roma.
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6/10 settembre - Io, te, noi, noi, NOI
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Progetto di disegno, video, performance
a cura di Anouk Chambaz e Giulia Mangoni
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Cinque giorni di esercizi relazionali spaziali e plastici che esplorano l’individuo, la relazione con l'altro, la relazione con il gruppo, l'armonia del gruppo e l'individualità dentro il contesto del gruppo. Gli strumenti usati sono: il teatro, il canto, il disegno, il video, la performance.
Chi sono? Chi sono in verità? Come mi percepisco? Come vorrei che gli altri mi percepissero? Come rappresento l’altro? Come l’altro desidera che lo rappresenti? E’ possibile fare collettività? E’ possibile fare armonia? E’ possibile essere me stesso e anche far parte del gruppo? Come ci si lega, come ci si slega?
Partendo dalla premessa che siamo il frutto delle nostre interazioni con il mondo esterno questo workshop si propone come una osservazione profonda di me, di te, di noi, per conoscersi e conoscere quello che ci circonda, come un lavoro di osservazione e di empatia, per dare strumenti per creare rapporti sensibili con gli altri e fiducia in se stessi.
In questo breve percorso relazionale, attraverso esercizi di autoritratto, ritratto dell'altro e del gruppo come un sistema complesso, si mira a raggiungere la formazione di un coro di individui in armonia, vale a dire in equilibrio costantemente in mutamento.
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Anouk Chambaz
è nata in Svizzera nel 1993, ha studiato cinema alla NYFA, Los Angeles (2012), regia cinematografica a ECAL, Losanna (2015) e Filosofia a Venezia e Roma (2020). Insieme a Timothée Zurbuchen ha fondato Rasoir Bouée, associazione che promuove la sperimentazione nel cinema. Contribuisce regolarmente alla radio insitu.audio. Tra le esposizioni più recenti si ricordano: Burning Speech, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Manifesta, Macro, Roma; A View From The Cliff, BALENO, Roma; Sound Corner, Auditorium Parco della Musica, Roma; Vilnius International Film Festival, Contemporary Jewish Museum, San Francisco.
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Giulia Mangoni
(Isola del Liri, FR, 1991) è un'artista italo-brasiliana che mette in discussione le modalità della narrazione lineare a favore di sistemi di rappresentazione più complessi e fluidi. Creando interventi orchestrati attraverso la lente della pittura, è interessata nella decostruire di nozioni di memoria e di identità territoriale. Mangoni ha conseguito una laurea in arte e design presso la Falmouth University of the Arts (2011), una laurea in pittura (Hons) presso la City & Guilds of London Art School (2014), dove ha ricevuto lo Skinner Connard's Travel Prize e il Chadwick Healey Premio per la pittura. In seguito ha completato un MFA in Art Practice alla School of Visual Arts, New York City, (2019). Ha partecipato a numerose mostre a livello internazionale e in Italia, di cui From the Island of Liri, Dreambox Lab, New York e una personale a Rio de Janeiro dal titolo Telas, Panos e Papéis, 2019. Ha recentemente partecipato alle esposizioni collettive: Ladder to The Moon alla Monitor Gallery di Roma, VIVERE DI PAESAGGIO, Galleria APalazzo, BresciaArtNoble, Milano.
Attualmente ha una personale in corso alla 4m2 Gallery nella sede della John Cabot Univeristy a Roma intitolata Primordial Shoes, Scarpe Primordiali.
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QUOTE DI PARTECIPAZIONE
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Intera giornata (8.30 - 16.30)
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Mattina (8.30 - 13.00)
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Pomeriggio (14.30 – 16.30)
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Settimanale
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€ 175
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€ 130
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€ 30
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Giornaliero
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€ 40
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Il costo comprende pranzo, attività didattiche, kit di lavoro e copertura assicurativa.
I costi sono per singola settimana, le settimane possono anche non essere consecutive.
La possibilità di frequentare il corso giornalmente è subordinato alla disponibilità dei posti.
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SCONTI
Sconto del 10% sui costi settimanali per il secondo figlio e per chi effettua l’iscrizione a più settimane. Le riduzioni non sono cumulabili.
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MODALITÀ DI ISCRIZIONE E PAGAMENTO
La partecipazione al campus è a numero chiuso, per gruppi di massimo 14 bambini a settimana. È necessaria la prenotazione telefonica al n. 3929664538 o tramite e-mail a: didattica@fondazionesmart.org, indicando il periodo di frequenza e l’orario prescelto.
La prenotazione deve essere confermata attraverso il pagamento di un anticipo di € 50,00 della quota di partecipazione che deve essere versata almeno 10 gg prima dell’inizio di ogni turno settimanale.
È preferibile completare la procedura di iscrizione per via telematica, inviando i moduli via mail ed effettuando il pagamento tramite bonifico bancario:
FONDAZIONE smART - POLO PER L'ARTE - ETS
Cassa Lombarda - IBAN IT 13 W 03488 03200 000000003143
CAUSALE: ACCONTO/SALDO Campus 2021 (indicare anche il periodo di frequenza e l’orario prescelto).
Una volta effettuato il bonifico inviare una mail a didattica@fondazionesmart.org
Qualora non si possa procedere con questa modalità è possibile recarsi presso la segreteria previo appuntamento.
SCARICA IL MODULO DI ISCRIZIONE (PDF)
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Accettiamo il bonus baby-sitting/centri estivi erogato da INPS.
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Per maggiori informazioni:
Segreteria didattica (telefonare per appuntamento)
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
email: didattica@fondazionesmart.org
tel: (+39) 392.9664538
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